FINITA LA SCUOLA, a quattordici anni, tanta voglia di studiare non ne avevo, ma una decisione dovevo pur prenderla, pensare quale mestiere fare. A undici anni, ogni tanto andavo in un ristorante a fare il cameriere assieme ad alcuni miei amici, e la cosa non mi dispiaceva anche perche la sera si riceveva la paga che era molto importante a quella eta, riuscivo ad avere quella indipendenza finanziaria che mi rendeva soddisfatto del lavoro che facevo e mi ha aiutato a prendere una decisione sul mio futuro.

Decisi cosi di frequentare la scuola statale alberghiera di Milano Marittima. Abitavo a Monte Castello, un paesino a venti chilometri circa da Cesena andando verso Bagno di Romagna, mi trasferii a Cesenatico e iniziai a fraquentare la scuola, mentre oggi la scuola dura cinque anni a quei tempi erano due, cosi a sedici anni mi diplomai in sala e bar. Finita la scuola iniziai subito a lavorare in un albergo a Cesenatico e quella fu la mia prima campagna estiva come cameriere.
Il secondo anno cambiai albergo e andai a lavorare "hotel Internazionale" di proprieta di Giorgio Ghezzi, noto portiere negli anni sessanta, lavorai per due anni in albergo "1971-1972" poi lo stesso Ghezzi fece costruire la nota piscina denominata "4 venti" e li vi lavorai per tre stagioni "1973 -1974-1975" come barman e devo dire la verita mi piaceva piu che fare il cameriere in piu era molto divertente in quanto si organizzavano giochi come palla nuoto oppure tipo il tuffo piu buffo caccia al tesoro ecc..
Nel 1976 iniziai a lavorare come barman al PECCATO VENIALE noto night della riviera romagnola di quegli anni frequentato da molta gente dello spettacolo: Walter Chiari, Gino Bramieri, Cocchi e Renato, Gigi e Andrea, Cabrini, Rivera, i Gatti di Vicolo Miracoli, Felice Andreasi, Sandra Mondaini, Alice, Fanco Cerri, Gianni Basso, Tullio Depiscopo,ecc.
Si lavorava tutta la notte fino alle quattro o le cinque di mattina poi si andava letto e la mattina verso le dieci ci si alzava e si andava in spiaggia a distribuire cartoline o volantini che riportavano la pubblicita del locale. Si rimaneva in spiaggia fino a mezzogiorno poi si rientrava, si mangiava e dopo il pranzo facevamo il rifornimento nei frigoriferi delle bibite e dei liquori per la sera successiva. II locale apriva verso le 21,30, ma i primi clienti iniziavano ad arrivare verso le 23, cosi nel frattempo con un pulmino che sul tetto aveva collocato una insegna luminosa avente la forma di un serpente simbolo del locale, passeggiavo lungo il viale Carducci fino ad a Gatteo Mare e qualche volta anche Milano Marittima.
Era molto divertente perchè caricavo alcuni amici e ci divertivamo molto in quanto su questo pulmino vi era stato montato un clacson che aveva un suono molto particolare per attirare le attenzione delle persone e fatto suonare alle spalle della gente che si spaventava molto e qualche volta, magari, ci mandava anche qualche imprecazione. Poi rientravo e si iniziava a lavorare per tutta la notte.
Ero appassionato nel fare cocktails e a quei tempi quelli che andavano molto erano: Alexander, Negroni, Gin Fizz, Skiwasser, che preparavo prima del servizio usando un bottiglione come shaker in quanto la richiesta era talmente tanta, che durante la serata era impossibile prepararne uno o due per volta. Iniziava ad andare anche "Americano" e avevo richiesta di Manhattan, Stinger, Sidecar, Screwdriver, Bronx, Tom Collins, Whisky Souar, Cocktail Martini, Cuba Libre, Daiquiri, Bellini, Bloody Mary e andava un cocktail, un long drink inventato da me fatto con: Gin Martini Dry, acqua tonica, alcune gocce di spremuta di limone, di arancio e alla fine una piccola quantita di sciroppo di amarena e alcune gocce di sciroppo di granatina, in modo da dargli un colore sfumato sull'arancione, aveva un sapore agrodolce l'avevo chiamato Quattro Venti e piaceva molto,.

Lavorai al Peccato Veniale per quattro anni 1976-1977-1978-1979, tutte le notti per cui per un giovane della mia eta era abbastanza impegnativo e nel 1980 decisi di cessare con quel tipo di lavoro 0 meglio di cessare con il lavoro notturno. Avevo 25 anni, voglia di lavorare, ma non di trovare un impegno uguale a quello precedentemente lasciato; capito un chiosco, molto malandato ma sul viale principale con la licenza di bar, ma anche adibito abusivamente alla somministrazione di piadina romagnola in quanto sprovvisto di licenza. Per un giovane della mia eta era abbastanza umiliante fare della piadina in quanto i chioschi esistenti a Cesenatico erano gestiti esclusivamente da signore anziane ma cercai di adattarmi con passione al nuovo lavoro.
II problema era un'altro; la piadina la mangiavano in pochi, per cui ero ben lontano dai guadagni che avevo quando lavoravo al Peccato Veniale dove a quei tempi si lavorava a percentuale e i guadagni erano cospiqui. La gente del paese la piadina era abituata a farla a casa come era tradizione per cui nei chioschi la vendita era limitata. Si lavorava con alcuni turisti, ma la piadina non era cosifamosa come lo e in questo momento. Negli altri chioschi si facevano piadine molto classiche come al prosciutto, al formaggio, al salame e qualche crescione come pomodoro e mozzarella, pomodoro mozzarella e funghi, pomodoro mozzarella e prosciutto cotto, con le erbette; per cui la produzione era molto limitata e i prodotti che usavano erano di scarsa qualita per contenere i prezzi di vendita al pubblico.

  I SEGRETI DELLA PIADINA
Dalla sua esperienza Sauro a scritto due "Libri" sulla piadina Romagnola e la sua preparazione,in essi sono contenute molte informazioni, e diverse ricette delle Piadine & Crescione, !!. Il libro e reperibile presso il chiosco della Piadina, oppure su richiesta puo essere inviato per posta,.
   
 
  "PIADINA" LA PIU ROMAGNOLA DELLE SPECIALITA

 

 

LA PIADINA o PIJDA, e un simbolo della romagna. Ha una delimitazione territoriale ben precisa. Viene chiamata con variazioni che seguono le differenze dei vari dialetti; la "Pieda", la " Pie" la " Pijda'; la "Pij". La zona di produzione oggi si estende alle province di Forli - Cesena, Rimini, Ravenna, alcuni comuni di Bologna, Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Castel del Rio, Dozza, Fontanelice, Imola, Mordano. Oggi, soprattutto nella Riviera Romagnola che va da Ravenna a Cattolica, costituisce una importante realta economica.Ci sono oltre ai chioschi artigianali ben cinque fabbriche di produzione industriale finalizzate per esportazione. Un ammontare di affari che si aggira attorno ai 78 milioni di euro, di cui 10 milioni solo nella riviera adriatica, per un complessivo di 35 milioni di piadine prodotte. Ben a ragione dunque la piadina eun simbolo della vita, della storia sociale ed economica della Romagna, un "fast food" ideale per il pranzo veloce. Conporta un retaggio ricco di significati antropologici, storici e culturali. La romagna, patria della Piadina moderna e patria anche delle lastre per cuocerla, chiamate propriamente" TESTO".Montetiffi, di Sogliano al Rubicone, e rinomata per la lavorazione delle teglie di refrattario per la cottura della piadina. Anche gli ultimi " TESTAI" resistono ancora alla sopravvenuta usanza piu pratica della cottura su lastre di metallo. La Piadina, tipico simbolo romagnolo potra essere ben presto una ricetta protetta e tutelata;.

 

Biografia


Nel 1976- 1977 lavorai alla Fiera Nautica di Genova come barman e imparai a fare i tramezzini "due fette di pane in cassetta" molto soffici imbottite con fantasia con le cose piu svariate. Genova era la citta dei tramezzini, da noi erano poco conosciuti e io pur avendo frequentato la scuola alberghiera non li conoscevo in quanto non ci avevano insegnato a farli. Mi venne la brillante idea di farcire una piadina o un crescione come se fosse un tramezzino e di usare prodotti di primissima qualita e senza conservanti che ho continuato ad usare sino ad oggi. Mi venne l'idea di imbottire una piadina con un nostro formaggio locale morbido facendo l'aggiunta di rucola.
Dopo averla fatta assaggiare ad alcuni amici, "come si fa di solito", a cui piacque molto, la misi in produzione; ma parecchi non la volevano in quanto pensavano che la rucola non fosse commestibile. In futuro ebbe molto successo, in quanto mangiata da sola o con l'aggiunta di prosciutto, e la piadina che va per la maggiore.
I crescioni li imbottivo con tutto quello che mi passava per le mani e cosifacendo riuscii a creare una cinquantina di gusti uno diverso dall'altro che neanche le pizzerie ne avevano tanti. Iniziai a lavorare tantissimo sia di giorno che di notte, a tal punto che mi era difficile trovare il tempo per andare a dormire. La gente veniva da tutte le parti a mangiare queste piadine cosinuove e cosidiverse da quelle che facevano negli altri chioschi, faticavo a trovare il tempo per impastare, la notte era diventato un ritrovo per tanti giovani che all'uscita dalle discoteche venivano a mangiare una piadina prima di andare a letto.
Alle quattro di mattina i ragazzi pazientemente aspettavano che si liberassero i tavoli per mangiare l'ultima piadina della giornata e alle sette di mattina, presi dalla stanchezza e dal sonno si rinunciava a sfornare ancora delle piadine agli ultimi ritardatari della giornata e quando i bagnini arrivavano per aprire i bagni, noi andavamo a casa a dormine qualche ora per poi ricominciare a mezzogiorno della stessa mattinata.
Per essere sempre creativo e mai vivere sugli allori ho pensato di creare una piadina che soddisfacesse anche l'occhio e non solo il palato cioe una piadina aperta servita su una battilarda ma non da copiare da una pizza e come tanti ci hanno copiato, ma da servire con sopra i nostri prodotti tipici della romagna e tuttora sono le piadine che ci chiedono e che serviamo per la maggiore.
Un altro crescione o piadina che ci richiedono molto e con la nutella che ho ampliato con l'aggiunta di pinoli oppure di banana oppure di cocco oppure di riso soffiato o di fichi o di nocciole e una piadina che piace a tutti senza distinzioni sia a grandi che piccoli, senza parlare dei nostri mini crescioni grandi circa cinque centimetri, detti "sacottini" ripieni di nutelia creati con uno stampino da tortellini.

CHIOSCO ALLE FIAMME
'Nel 1990 una mattina del mese di giugno andammo a letto verso le tre e quaranta del mattino e alle quattro e venti ricevemmo una telefonata che il chiosco stava bruciando.
Di corsa mi alzai e assieme a mia moglie andammo sul posto dove potemmo constatare che le fiamme avevano bruciato tutto. Non c'era rimasto niente, era tutto da rifare. Era perche lavoravamo tanto,: Era stato un piromane, Un corto circuito oppure il gas! Intervennero i carabinieri di Cesenatico e dopo accurate indagini constatarono che era doloso. Non mi persi d'animo e subito io e il mio cameriere, e amico, Diego Fusaroli prendemmo in mano sega e martello, morsetti, colla e chiodi e iniziammo la ricostruzione lavorando giorno e notte.
II chiosco brucio il 23 Giugno e il 28 Luglio, con l'aiuto di altri amici, eravamo pronti per ripartire e iniziammo a lavorare con i tavoli pieni di gente come se niente fosse accaduto.
II 1990 fu anche l'anno della mucillaggine, quintali di alghe che il mare portava a riva che col passare del tempo andavano in putrefazione e l'odore che emanavano non era dei migliori, i pesci morivano per mancanza di ossigeno galleggiavano sul mare e le onde li portava a riva lo spettacolo che si presentava era molto triste, i turisti a poco a poco se ne andavano e la preoccupazione per gli anni successivi era tanta.
NOVO INIZIO
Nel 1991 il mare fece ancora dei capricci, e negli anni successivi molti turisti presero altre strade, anche I ragazzi iniziarono a scoprire altre nazioni come il Messico la Grecia le Maldive il Mar Rosso, molti tedeschi si orientarono verso la Spagna Agevolati anche dai prezzi inferiori ai nostri dopo quegli anni di crisi i turisti sono tornati di nuovo sulla Riviera Adriatica, il lavoro e ricominciato ed ha portato le sue gratificazioni, confermando che per me quella scelta fatta nel 1980 era stata sicuramente quella giusta..



RICHIESTA O.G.P. della Piadina Romagnola

E stata ultimamente richiesta OGP, lndicazione Geografica Protetta. Tale richiesta alla regione Emilia Romagna da parte della CNA di Forli, Ravenna e Rimini, perche venga inoltrata al Ministero della Agricoltura. Obiettivo finale, una volta ottenuto IGP, equello di istituire un Consorzio di Tutela e Promozione con una agenzia di controllo e verifica del prodotto con parametri disciplinari ben precisi.Tratto dal Libro " I segreti della Piadina " di Sauro & Lorella durante la pubblicazione .

Una trdizione antica coltivata di generazione in generazione fino ad arrivare ai giorni nostri. Sauro Comandini con la passione e la professionalita aggiunta alla sua creativita nel corso degli anni e riuscito a dare una incredibile svolta e trasformare un prodotto povero in una fonte di reddito. Sauro Comandini a cambiato il modo di concepire la "Piadina Romagnola", essendo stato il primo ad ideare la piadina farcita, i crescioni alla selvaggina, i sacottini ripieni di nutella, contribuendo notevolmente allo sviluppo della piadina romagnola sino ai nostri giorni. Sicuramente nei prossimi anni Sauro avra ancora qualche novita per stupirci nuovamente. Devo ringraziare anche mia moglie per il suo costante impegno nella ricerca di nuove idee da proporre alla nostra clientela sempre piu esigente ed affamata di novita, come le crepes alla nutella, i sacottini ripieni, le nostre insalate alla piadina molto aprezzate dalla clientela, senza poi parlare della vasta gamma di Piadine Farcite e dei Crescioni Farciti che vengono ampliati costantemente tutti gli anni,.
La piadina viene normalmente classificata come pane azzimo, che significa non fermentato, fatto senza lievito (dal greco azymos) i suoi ingrdienti; Farina, acqua, strutto, e sale.!

  • Esperienza maturata

  • Scuola Alberghiera

    Diplomato alla scuola Alberghiera di Milano Marittima, con diploma di Sala e Barman.

  • Prima esperienza

    "Hotel Internazionale" Lavoravo come cameriere di Sala durante il giorno, la notte lavoravo come Barman nel noto night "Peccato Veniale" cosi mi specializzai nella realizzazione dei coktail .

  • Seconda esperienza

    Per 2 anni lavorai alla Fiera nautica di Genova, come Barman cosi imparai a fare i tramezzini, imbottiti con le cose piu svariate per ottenere un gusto unico, cosi facendo mi venne unidea....


  • le innovazioni della piadina

  • Incendio del chiosco di Piadina

    II chiosco brucio il 23 Giugno e il 28 Luglio, con l'aiuto di altri amici, eravamo pronti per ripartire e iniziammo a lavorare con i tavoli pieni di gente come se niente fosse accaduto,.

  • Le difficolta

    II 1990 fu anche l'anno della mucillaggine, quintali di alghe che il mare portava a riva che col passare del tempo andavano in putrefazione , i turisti a poco a poco se ne andavano e la preoccupazione per gli anni successivi era tanta,.

  • Innovazioni della Piadina

    Dopo alcune esperienze con piadine di varie forme decidemmo di sviluppare una nuova piadina arrotolate,oggi con alcuni stampi possiamo ottenere diverse forme,.

  • Pubblicazione del Libro

    I SEGRETI DELLA PIADINA: dalla sua esperienza Sauro nel corso del suo lavoro a scritto 2 libri sulla piadina "romagnola" ,in essi sono contenuti gran parte delle piadine e crescioni,.

Il Libro disponibile presso il Chiosco

Per tutti coloro che fossero interessati il libro e reperibile al chiosco della Piadina,!